Il borgo di Montepulciano è situato nel Sud-Est della Toscana ed ha una storia che vanta origini antichissime e che ha condotto il prestigio dei suoi costumi e delle sue tradizioni sino alla nostra epoca. Le numerose influenze che contraddistinsero la fisionomia della città sono evidenti dal nome fin nell’architettura.
Gli etruschi e Porsenna
Iniziamo con spiegare da dove potrebbe derivare il nome Montepulciano. Alcuni studiosi ritengono che a fondare Montepulciano, circa nel 500 a.C., fu Re Porsenna il Grande Lucumone di Chiusi. Il nome in Etrusco di Porsenna era Lars Porsina da cui quel paese sul monte fondato da Re Porsenna divenne nel medioevo Mons Politianus.
A seguire il nome dei suoi abitanti era quindi Politianus che si trasformò, in epoca rinascimentale, in Poliziani.
Il nome prese piede anche perché, nel periodo di inizio Rinascimento, era famoso a Firenze il poeta Angelo Ambrogini, che veniva chiamato Il Poliziano.
Tra Valdichiana e Val D’Orcia
Fu certamente abitata in epoca etrusca ma si può dire che la sua organizzazione cittadina si affermi in maniera definitiva verso la seconda metà del XIII secolo. Grazie alle trasformazioni territoriali dovute all’impaludamento della Valdichiana e al relativo spostarsi verso occidente delle comunicazioni il nucleo primario di Montepulciano si attesta proprio sul nuovo asse Val d’ Orcia – Siena.
Tra Siena e Firenze
La crescita del centro risultava particolarmente importante per i due potenti comuni di Siena e Firenze che avrebbero potuto assicurarsi il controllo della Valdichiana e della Val d’ Orcia. Infatti si scontrarono più volte per il possesso di Montepulciano. Nel 1232 i Senesi riuscirono a impadronirsi della città dopo averne raso al suolo le mura. Da questo momento, e per circa tre secoli, la città entra alternativamente nell’ orbita senese o fiorentina. Inoltre si consolida al suo interno la presenza di un’alta borghesia mercantile e di una borghesia manifatturiera e agricola, le quali fondano la loro ricchezza e potenza sugli scambi e sul commercio.
Dal trecento in poi il ruolo di Montepulciano appare chiaramente delineato: le sue attività mercantili di largo raggio traggono vantaggio dalla posizione privilegiata della città . I commerci locali si appoggiano ad un mercato che fa da nodo di scambio fra i prodotti agricoli della Valdorcia e della Valdichiana. E’ anche il secolo in cui si assiste al maturare di vivaci conflitti interni fino all’ instaurarsi della signoria della famiglia Del Pecora, che vi governò fino alla sottomissione di Montepulciano ai Fiorentini nel 1390.
Nel corso del Quattrocento si riscontrano nella città gli effetti del dominio fiorentino anche nel campo architettonico-urbanistico. La prima importante operazione è la sistemazione della Piazza Grande, intrapresa dall’ architetto fiorentino Michelozzo Michelozzi con il riassetto del Palazzo Comunale. Dopo un ultimo periodo di dominazione senese (1495-1511) Montepulciano conosce nel XVI secolo un processo di rinnovamento. Grazie alla presenza di Antonio da San Gallo il Vecchio, che attende ai lavori della Fortezza, costruisce la chiesa della Madonna di S. Biagio e numerosi Palazzi signorili (Contucci, Cecconi, Cervini). Prende il via un’ attività di ricambio edilizio senza precedenti, alla quale poi contribuiscono anche altri architetti come Baldassarre Peruzzi, Jacopo da Vignola, Ippolito Scalza.
Tra Arezzo e Chiusi
L’ importanza della Città è sottolineata dalla sua erezione a sede vescovile a partire dal 1561. Dalla metà del XVIII secolo si assiste ad un lento processo di riqualificazione che ha il suo momento più significativo nella costruzione del Teatro Poliziano (1793-96). Ma la definitiva incidenza sulle funzioni della città ebbe luogo al termine delle bonifiche della Valdichiana, quando fu tracciata la nuova viabilità di pianura collegante Arezzo, Foiano, Bettolle, Chiusi (1835).
Storia di una paese che vanta origini antichissime e prestigio nei suoi costumi e delle sue tradizioni rimaste fino ad oggi.